ABBANDONATO
Non solo mi chino su questa terra di fango marrone
e mi piego scacciando le ferrose catene
in un nevrotico abbandono,
che la sorte ormai guastata
nella sua biada di morte camuffata, travestita
da una sagoma di vita slavata e lunatica,
mi rende uno specchio d’inverno opaco,
e steso nel vuoto nell’incertezza
siderale che tanto mi somiglia,
ecco che mi spengo
in uno stordimento contrariato.